Dopo la televisione la banda larga e le produzioni video indipendenti.
In un libro del 1994 dal titolo Life after television George Gilder delineava una possibilità che oggi sta diventando realizzabile: quella della integrazione tra la banda larga e la televisione.
Il punto di partenza del ragionamento di Gilder era costituito da una previsione di ordine tecnologico: la diffusione della banda larga grazie alla fibra ottica.
Oggi la fibra ottica è così diffusa che si calcola (sono dati del Financial Times di settembre 2001) che solo il 2.8% delle potenzialità della banda larga siano effettivamente utilizzate.
Grazie all’aumento di capacità e di conduzione di questa infrastruttura è oggi possibile cominciare a ragionare su una integrazione tra la rete telematica e la produzione e diffusione di video, oltre l’orizzonte di quello che abbiamo conosciuto come sistema televisivo.
La televisione è sempre stato un sistema comunicativo centralistico. Il modello di relazione tra emittente e riceventi è sempre stato assolutamente unidirezionale con un effetto passivizzante sui riceventi-telespettatori.
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Inoltre i costi di produzione della produzione televisiva hanno sempre impedito un accesso di operatori che non dispongono di enormi capitali da investire e che non sono in grado di coalizzare ingenti quote di pubblicità. E’ sempre stato così. Ma oggi questo non è più vero.
I mezzi di produzione visiva sono diventati accessibili: una telecamera digitale ha un costo facilmente abbordabile per un collettivo, per un centro sociale, per un artista o un gruppo di artisti indipendenti.
Inoltre la digitalizzazione delle macchine di produzione visiva rende possibile un’immediata integrazione della produzione visiva dentro la rete Internet.
Fino ad ora il videostreaming ha mosso solamente i suoi primi passi. Grazie alla disponibilità crescente di banda larga sta diventando possibile far circolare sulla rete Internet grandi quantità di videostreaming. Si possono creare banche di dati visivi, veri e propri jukebox accessibili sia da parte degli internauti (che rimangono per il momento una minoranza esigua della popolazione mondiale), sia da parte di piccole emittenti televisive che potranno trasmettere dalla rete allo schermo dell’elettrodomestico televisivo.
Si delinea la possibilità di una inedita integrazione tra dispositivo di rete e ricombinazione di frammenti di produzione visiva.
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