Certamente qualche lettore ricorderà il caso "Orfeo Tv", la "tv illegale ma costituzionale" (definizione dei fondatori, ndr), che da Bologna opera su base rigidamente non interferenziale con altre emittenti, illuminando una ristrettissima (ma interessante) area urbana. Da qualche giorno OTv non è più la sola "tv illegale" italiana (ovviamente ci riferiamo a quelle che si proclamano ufficialmente tali), avendo iniziato l'attività una stazione gemella in quel di Trieste. Teleponziana, questo è il nome della microtv "di strada", avrebbe infatti iniziato in questi giorni a trasmettere secondo lo schema tracciato da OTv (non interferenzialità a terzi e programmi spiccatamente socioculturali). E il Ministero delle Comunicazioni? Per ora sembrerebbe tacere, forse per non raccogliere una ben studiata provocazione. Immaginate infatti gli effetti destabilizzanti per il sistema radiotelevisivo italiano, che avrebbe un eventuale pronunciamento dell'Autorità Giudiziaria, a cui, ovviamente, i fondatori delle iniziative in argomento ricorrerebbero in presenza di una ordinanza di disattivazione? E, visti i precedenti normativi circa la possibilità di installare impianti di diffusione su base non interferenziale - presupposto basilare dell'iniziativa in trattazione - con soggetti legittimamente operanti nello spettro radioelettrico (comunità montane, enti territoriali, ecc, ma anche concessionarie radiofoniche comunitarie nazionali...) non sarebbe poi così certo un risultato negativo in sede giudiziaria per OTv et similia....
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