D: La radio ben presto divenne strumento di propaganda, come vedeva questo utilizzo Marconi?
 
R: Marconi vedeva l'utilizzo della radio soprattutto per salvare e soccorrere le vite nelle tragedie del mare. Non vi è dubbio che fosse perfettamente consapevole che gli armatori avrebbero ostacolato le spese per l'acquisto degli impianti. L'utilizzo concreto della radio divenne infatti obbligatorio solo dopo l'affondamento del TITANIC.
Per quanto riguarda la radio e la propaganda basta ascoltare le varie emittenti estere per accorgersi che, dalle russe alle americane,  ognuna tira l'acqua al suo mulino.
 
D: Che rapporto aveva Marconi con i radioamatori dei suoi tempi?
 
R: Stimava soprattutto i radioamatori americani per la costruzione dei loro magnifici apparecchi che, negli anni trenta, nessuno lo può negare, facevano sognare anche i radioamatori italiani che, nella clandestinità, cercavano di imitarli.
 
D: TUTTI CONOSCIAMO MARCONI COME SCIENZIATO,CI RACCONTI MARCONI COME UOMO?
 
R: Io ho studiato Marconi sotto il profilo scientifico e tecnico. Il resto lo considero di secondo ordine e lo lascio a coloro che non sanno  apprezzarne  il lato scientifico. Ma mi ribello di fronte alle  accuse infamanti di antisemitismo rivolte a Marconi, come quelle apparse sul quotidiano "La Repubblica", del 18 marzo 2002. Accuse che se si dimostreranno false non faranno un buon servizio neppure agli ebrei che le credono vere.
 
D: SECONDO te COME AVREBBE VISTO MARCONI L‘ INVENZIONE DI INTERNET? VISTO CHE FORSE E IL CANALE MEDIATICO CHE SI AVVICINA PIU ALLA RADIO,perché A DIFFERENZA DELLA TV O DEI TELEFONINI C’E’ INTERAZIONE DI MASSA?
 
R: Non saprei rispondere a questa domanda, so solo che in tre anni di ricerca non ho trovato un solo sito WEB che su Marconi la racconti giusta.Qualcuno continua a mettere dei miei articoli sulla sua "home page", ma mescolati ad altri in maniera così poco organica che non credo giovino molto alla conoscenza della verità storica sulla sua opera. 
 
D: Per concludere: qual'è il tuo messaggio per tutti gli scettici verso Guglielmo Marconi?
 
R: Mi piacerebbe sapere a quante persone potrebbe interessare la soluzione di questo annoso problema: credo a pochissime, che ringrazierei comunque ugualmente perché,  consapevole che sono sempre state poche persone a permettere  il progresso in molti campi della conoscenza: le moltitudini spesso sanno fare bene cose non sempre lodevoli e degne di rispetto.
 
Qui si conclude la nostra intervista, ti ringraziamo della tua disponibilità e speriamo che con queste tue risposte, si possa avere adesso le idee un pò più chiare verso il grande Guglielmo Marconi.
 
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Orfeo Tv: una nuova concezione di tv locale
 
Dallo scorso venerdì 21 giugno va in onda una nuova, microscopica emittente a Bologna. Si tratta di Orfeo Tv, nata dalla collaborazione di personaggi abbastanza noti nell'ambito dell'area culturale della sinistra bolognese. Ecco cosa riporta una notizia di agenzia.
 
Dalla strada nasce la nuova televisione libera. "Orfeo Tv", con questo nome la rete "Citoyens", creata da alcuni intellettuali di sinistra, tra i quali Stefano Bonaga e Franco "Bifo" Berardi, ha invaso l' etere da venerdì sera. Un progetto che parte dal basso, ma che ha grandi ambizioni. Quattro videocamere, un trasmettitore da antennista, un' antenna e un modulatore, un badget totale che non arriva nemmeno a mille euro. Qual è il senso di questa iniziativa? «Sarà una rete libera - dice Bonaga - dove tutti potranno dire ciò che pensano, in piena libertà. Avevamo promesso iniziative riguardanti linformazione ed eccoci qua con Orfeo Tv». La nuova emittente ha però un campo di trasmissione limitato, appena cento metri.
 
Personalmente abito a Bologna, a poco più di un km dalla zona di trasmissione, ma sono già "fuori tiro". La curiosità di ricevere questo nuovo canale, di cui si è parlato abbastanza su organi di informazione locale, mi ha spinto a fare alcune perlustrazioni dalle parti del trasmettitore, posto nella zona sud-est del centro storico. Il 27 giugno sono andato sul posto con la mia piccola tv con mini-schermo da 2 pollici, e alla fine sono riuscito a ricevere questa misteriosa emittente. O meglio: ho visto soltanto il segnale test con sottofondo musicale (nemmeno un monoscopio, solo una scritta "Orfeo Tv - Telestreet canale 51"), dato che, ho poi saputo, di solito la programmazione comincia la sera intorno alle 21. Il primo luglio invece ho avuto più fortuna, ho ricevuto un "vero" programma, che consisteva in una ripresa - di stampo molto amatoriale, e senza simbolo identificativo dell'emittente - di una grossa manifestazione dei centri sociali nel centro cittadino, svoltasi due giorni prima. Per chi conosce la zona, posso dire che la ricezione comincia a metà di via Rialto, raggiunge più o meno tutta via Orfeo, e arriva fino ai viali di circonvallazione, nei pressi dei Giardini Margherita. La ricezione massima l'ho avuta verso la fine di via Rialto, appunto nei pressi dell'incrocio con via Orfeo. [Va comunque ricordato che la mia piccola tv portatile non ha certo un'antenna amplificata].Orfeo Tv trasmette sul canale UHF 51, che è effettivamente libero in città. Lì è possibile ricevere, debolmente, Tele1 (di Faenza) e Telenuovo (dal Veneto); ho sentito dire che lì ci sarebbe una trasmittente di M-Tv, lasciata però inattiva. La trasmissione non avviene con una antenna tradizionale, ma con un originale sistema di ricezione riconvertito a trasmettitore.
Il "casus belli" che ha fatto nascere la stazione è stata una polemica relativa ad alcuni orti coltivati nella zona da anziani: il Comune vorrebbe eliminarli, alcuni abitanti invece vorrebbero preservarli, e hanno istituito un apposito comitato. Il palinsesto è molto irregolare, e prevede un paio d'ore in prima serata, con trasmissioni autogestite e con materiale improvvisato, ma anche con dibattiti aperti al pubblico della zona. Tutto quanto ha un sapore molto amatoriale, ma anche molto vivace e stimolante. Atmosfera, questa, che si può cogliere bene in quello che sta diventando il centro direttivo dell'emittente, il bar "Mike & Max", sintonizzato spesso sulla stazione tv. Sembra comunque che nella zona Orfeo Tv sia molto seguita, se non altro come novità piuttosto che per contenuti veri e propri.
Va comunque rilevato che, nonostante quanto dichiarato dagli organizzatori, molto probabilmente una simile iniziativa non è completamente legale. Non sono un giurista, ma l'occupazione dell'etere in Italia viene regolamentata da apposite leggi (in particolare, in questo caso, la Mammì del 1990) e non credo sia sufficiente rifarsi all'articolo 21 della Costituzione, sulla libertà di espressione, per evitare di richiedere licenze di trasmissione.
Aggiungo alcune considerazioni.
- La programmazione è amatoriale, ma nei giorni scorsi è stata fatta una proposta di collaborazione addirittura a Luttazzi, Biagi e Santoro (criticati dal premier Berlusconi) e pare ci siano stati significativi contatti.
-La concezione su cui si basa questa emittente è la medesima delle radio libere italiane della metà degli anni '70: emittente di quartiere, dove tutti possono dire (più o meno) tutto. In teoria si vorrebbe realizzare tutta una serie di stazioni simili, per cercare di scalfire il duopolio televisivo che, di fatto, esiste in Italia.
-Personalmente trovo poco probabile che si sviluppi effettivamente una situazione del genere, e anzi penso che un tipo di televisione di ambito così fortemente locale non possa avere un successo duraturo (ricordo decine di radio locali zeppe di dediche e richieste, fino a poco tempo fa...). Diverso il discorso se si riuscirà a coniugare l'emittente anche con internet, forse ci sono effettivamente più speranze.
- Tra i progetti di espansione c'è anche la trasmissione via satellite, anche se non sarebbe da scartare l'utilizzo del cavo - Bologna è una delle poche città italiane cablate.
 
Per chi vuole saperne di più segnalo il sito:
www.telestreet.it  (in particolare, per gli interessanti dettagli tecnici, http://www.telestreet.it/telestreet/tv/orfeotv/realizzazione.htm )
Inoltre articoli su questa emittente sono apparsi su "Il Resto del Carlino - Bologna" (21 giugno) e su "Il domani di Bologna" (27 giugno), più probabilmente altri che non ho letto.
 
Enrico Bellodi - Bologna ( bellodie@infinito.it )
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 -Voce del Mediterraneo  - Malta -
 
Informazioni e notizie dal radioascolto internazionale
 
 ONDE RADIO NEWSLETTER
Italian Web edition : www.arpnet.it/air
A cura di  Alfredo Gallerati   
Agostino Coriolano : regia
Richard Muscat: Direttore
Elsa Romei e John Suda: redazione
Johanna Scicluna : Segretaria di redazione
 
 
 
 
 
Redazione italiana “Onde Radio”- p.o.box 21- 70051 Barletta (Ba)
Tutte le domeniche - Ore 07.00 UTC su 9.605  kHz
Onde Radio on line  www.vomradio.com
VoM List :
Reception Report : Voce del Mediterraneo – P.O.Box 143 Valletta (Malta)
Reception Report -via Internet- : www.vomradio.com                           
LA SCHEDA
Mese
Data
Interventi
Luglio
 
 
 
7
Saverio De Cian (Belluno)
 
14
Fausto Barazzetti -Csar-
 
21
Yuliana Anghel RRI (Bologna)
 
28
Luca Betti (Pistoia)
 
 
 
Agosto
4
Luigi Cobisi EDXC – Firenze-
 
11
Livio Provinciani – Torino -
 
18
Andrea Costantino – Isola d’Elba-
 
25
Radio Tau –S. Giovanni Rotondo -
 
LA LOCANDINA
            Benritrovati amici ascoltatori del programma “Onde Radio” e lettori di questa Newsletter dedicata agli appassionati del radioascolto ed ai radioamatori. Si è da poco concluso l’anno scolastico 2001/2002. Quest’anno, l’Istituto Comprensivo “G.Rodari” -Santa Giustina (Belluno) - ha sviluppato la sua terza edizione del Laboratorio di Radioascolto con il coordinamento di Saverio De Cian. Sempre più ragazzi si appassionano alla radio grazie all’offerta scolastica, di una scuola che può e deve aiutare i giovani alla riscoperta di una risorsa tra le più efficaci nel mondo della comunicazione: la radio. Per parlarci di questo il 7 luglio il Prof. Saverio De Cian sarà ospite del programma “Onde Radio”.Un saluto cordialissimo a tutti i ragazzi ed i docenti dell’Istituto Comprensivo di Santa Giustina.
            Da Gennaio 2002, è entrato in vigore in Italia il Nuovo Regolamento per la stazione di radioamatore. Il nostro programma si è già occupato dell’argomento avendo ospiti alcuni esponenti dell’ARI che hanno espresso opinioni “ a caldo”. A Pordenone, in occasione della Fiera del radioamatore, si è tenuto un Convegno organizzato dal Cisar in cui si è discusso su questo tema. Il 14 luglio Fausto Barazzetti, rappresentante del Cisar, sarà ospite del nostro programma per fare un breve resoconto di quel dibattito.
Negli ultimi anni Radio Romania Internazionale ha aperto altri spazi e nuove risorse agli appassionati del radioascolto. Si è parlato dell’istituzione di un nuovo Club dei radioascoltatori, d’iniziative indirizzate agli appassionati del radioascolto. Per parlarci di come Radio Romania vorrebbe rinnovare il suo rapporto con i radioascoltatori, avremo ospite il 21 luglio Yuliana Hanghel, redattrice di Radio Romania Internazionale. Vi ricordiamo che dal 16 al 18 agosto 2002 è in programma a Pori (Finlandia) l’EDXC Conferenza Europea del DX.
            Di tanto in tanto il programma “Onde Radio” ospita qualche emittente interessante o particolare. Questa volta tocca a “Radio Studio X”, circa 20 anni d’attività dedicati alla radio. Si tratta di un’emittente che trasmette anche in “onde medie” dalla provincia di Pistoia. Il 28 luglio Luca Betti, Direttore tecnico, sarà nostro ospite per tracciare una scheda di Radio Studio X.           
            Vi ricordo che il programma “Onde Radio” si ascolta anche in Internet al seguente indirizzo web www.vomradio.com  Visitando il nuovo portale della VOM, si ha la possibilità di inviare rapporti d’ascolto in tempo reale via internet.
            Torna, anche quest’anno, l’annuale Convention della Conferenza Europea del DX (EDXC) che si tiene dal 16 al 18 agosto 2002 a Pori (Finlandia). In programma una visita a Tallin. Le informazioni si trovano sul web: www. edxc.org – Il 4 agosto Luigi Cobisi interverrà ad Onde Radio per le anticipazioni sulla Conferenza Europea del DX.
             Agli appassionati di ascolto delle trasmissioni internazionali in lingua italiana, ricordo che c’è un sito web ricco d’aggiornatissime informazioni proprio su queste trasmissioni. Il sito è raggiungibile al seguente indirizzo web: www.mclink.it/personal/MC4868  E’ curato e gestito dall’amico Marcello Casali (Roma) e contiene un’esclusiva galleria storica delle QSL di Emittenti internazionali in lingua italiana.
            Il programma “Onde Radio” si è occupato di trasmissioni radiofoniche satellitari. Abbiamo presentato alcuni test di ricezione effettuati con un ricevitore Hitachi. Domenica 11 agosto avremo ospite della nostra trasmissione Livio Provinciani (Torino) un appassionato della ricezione satellitare che ha testato un ricevitore satellitare Sanyo acquistato in Francia, che offre risultati sorprendenti.
            Quello del radioascolto Utility è uno spazio di cui ci occupiamo spesso. Il 18 agosto, Andrea Costantino un appassionato che pratica il radioascolto Utility dall’Isola d’Elba, ci parlerà della sua esperienza.  
            Il ciclo del mese di agosto si conclude con un argomento sempre interessante: le emittenti religiose. Questa volta andiamo a San Giovanni Rotondo per incontrare il Direttore tecnico di RADIO TAU; un’emittente radiofonica a carattere religioso che ha fatto grandi passi in questi ultimi anni e guarda con attenzione alle trasmissioni satellitari. Il 25 agosto avremo ospite il Sig Graziano.
 Un ringraziamento speciale per la partecipazione va a tutti gli amici che ci hanno scritto ed in particolare a: Silveri Gomez, Daniele Raimondi, Giorgio Pastorutti, Roberto Martini, Lenildo Carveja Silva (Brasile) e tutti i radioascoltatori che hanno inviato rapporti di ascolto dall’Italia e dal resto del mondo.
            Al programma “Onde Radio” possono partecipare appassionati del radioascolto, esperti scientifici di mediaeducation, emittenti radiofoniche, tecnici, organizzatori di Mostre e Fiere radiantistiche. Gli interessati saranno graditi ospiti della nostra trasmissione. Basta inviare una semplice segnalazione all’indirizzo: VoM – Redazione italiana “Onde Radio” – P.O. Box 21 – 70051 Barletta (Bari) Italia.
            Cordiali saluti a tutti gli amici che da 75 Paesi del mondo collaborano alla distribuzione di questa <Newsletter> per portare le notizie agli appassionati del radioascolto, ai radioamatori ed ai Dx’ers. Grazie alla collaborazione di Elio Fior e Piero Castagnone questa <Newsletter> è disponibile in forma cartacea sulla rivista Radiorama, richiedibile gratuitamente all’indirizzo <A.I.R. – Casella Postale 1- 10080 Valprato Soana (TO) >.
La Newsletter è reperibile all’indirizzo web seguente: www.arpnet.it/air.
  E’ anche disponibile su:
 
o       Forum Radioamatori Nazionale Indipendente grazie ad Elio Antonucci.
o       Radiogiornale grazie a Paolo Mattioli.
o       ForumRadio di Giovanni Urso e Antonio Di Maio.
 
            VOM ringrazia gli amici che hanno collaborato alla realizzazione delle trasmissioni di luglio ed agosto 2002: Saverio De Cian, Fausto Barazzetti, Yuliana Hangel, Luca Betti, Luigi Cobisi, Livio Provinciani, Andrea Costantino, Michele Graziano.
 
Si ringraziano anche: Elio Fior, Alessandro Groppazzi, Angelo Brunero, Paolo Mattioli, Elio Antonucci, Giovanni Urso, Antonio Di Maio, Marcello Casali.
Saluti dalla redazione italiana di “Onde Radio”.
A risentirci per marzo.
Alfredo Gallerati (IK7JGI)
(Johanna Scicluna – Servizio ascoltatori di VOM) 

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ANCORA SULLA SITUAZIONE RADIOFONICA IN VENEZUELA
 
 Partendo dalla dichiarazione di alcuni invitati e rappresentanti dei mezzi di comunicazione che hanno assistito alla cinquantatreesima Assemblea Annuale della Camera delle Radio del Venezuela, ritorniamo a dare uno sguardo alla situazione attuale della radiofonia in questo stato.
Attraverso Globovisión la Sig.ra Marietta Hernandez, consigliera dell'AIR ed ex-presidentessa di CAMRADIO ha informato, che in Venezuela non esistono stazioni radio comunitarie, e quelle che attualmente esistono, sono stazioni radio clandestine o pirate, poiché il governo non ha permesso a nessuna di esse di rientrare nella legalità; Attualmente in questa situazione si trovano più di 70 stazioni radio.
Una cosa che mi sembra  insolita è che mi sto chiedendo, Come è possibile che il Ministero dell'Educazione abbia concesso il Premio Nazionale di Giornalismo a Radio Perola, una stazione radio comunitaria che per la Sig.ra Marietta Hernandez, è una radio pirata, perché non ha nessuna autorizzazione per trasmettere legalmente.
Ciò, però, non è niente, ascoltando i programmi di interviste che si fanno attraverso Unione Radio a livello nazionale, si commentava attraverso una di queste stazioni radio comunitarie, su come fare una bomba molotov.
Altre Informazioni che mi stanno arrivando, sono che dalla Città di Cumaná, capitale dello stato Sucre, è apparso un segnale in FM che dice di trasmettere da qualche posto della città, si identifica come Chevere, stazione radio comunitaria, ma la cosa singolare è  che, da questa emittente trasmettono parlando male delle persone opposte al governo del Presidente Hugo Chavez.
Così vanno attualmente le cose in Venezuela in riferimento alle stazioni radio comunitarie........ pirate o clandestine.

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COMUNICATO DA RADIO CINA INTERNAZIONALE
NUOVO CONCORSO

> Radio Cina Internazionale ha deciso di organizzare a partire da questo
mese il il Concorso sulle conoscenze della Cina contemporanea che
proseguirà fino alla fine dell'anno.
> Il Concorso comprende cinque servizi speciali in cui vi illustreremo la
situazione generale della Cina, il suo sviluppo economico, le sua politica
estera, la vita culturale dei cinesi e l'attuale situazione dei settori
tecnico-scientifico, sanitario e dell'istruzione del nostro paese. Come nei
concorsi precedenti, alla fine di ogni servizio, porremo due domande. Le
risposte potranno essere ricavate dal servizio stesso.
> Al termine del Concorso, in base al giudizio sulle risposte inviateci,
saranno scelti i vincitori dei premi di primo, secondo e terzo grado nonchè
quelli del premio speciale. I vincitori del premio speciale saranno invitati
 a compiere un viaggio gratuito in Cina ed a visitare la sede della
nostra Radio.
> I servizi del Concorso saranno trasmessi a partire dal 22 luglio prossimo,
nel contempo i testi verranno inseriti sul nostro sito Internet ai seguenti
indirizzi: http:/italian.cri.com.cn o http:/www.cri.com.cn.
> Le risposte dovranno giungerci entro il 31 dicembre 2002 al seguente
indirizzo: Sezione Italiana, Radio Cina Internazionale, 100040, Pechino,
Cina. Diamo il benvenuto alla vostra partecipazione al Concorso e vi
auguriamo buona fortuna.
>
> ÐÂÀËÃâ·Ñµç×ÓÓÊÏä (
http://mail.sina.com.cn)
> ÐÂÀË·ÖÀàÐÅÏ¢£º¶þÊÖÊг¡×ßÒ»×ߣ¬¸Ã³öÊÖʱ¾Í³öÊÖ£¡
(
http://classad.sina.com.cn/2shou/)

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Storia di Radio Panamericana
Lima Perù
 
Era nel mese di Giugno del 1953 quando Radio Panamericana iniziava le sue trasmissioni di prova dal suo impianto di Ampiezza Modulata, A.m.
In quell'occasione la voce di Humberto Martínez Morosini si fece ascoltare con una frase da pioniere della stazione radio: "Sapete chi trasmette"? Pare che quello fu il primo slogan ad andare in onda.
Ufficialmente però, le trasmissioni incominciarono il primo Dicembre del 1953 alle 7:00 del mattino, quando Pepe Ludmir, dalla cabina di trasmissione, lancia nell'aria "Parliamo di Cinema", e fu quello il primo programma trasmesso da Radio Panamericana.
Il giovane Mario Vargas Llosa era l'addetto al dipartimento delle notizie, spazio che fu dopo battezzato come "Il Panamericano" appropriandosi della "legione straniera" come tenda di presentazione ed addio, e prima dell'arrivo dell'uomo alla Luna, Radio Panamericana, inizia le sue trasmissioni anche nella nascente modulazione di frequenza, era l'anno 1967, e per fare ciò, si decide per la trasmissione in questa gamma, di acquisire le più moderne apparecchiature per le trasmissione Stereofoniche.
Così Pepe Ludmir disse: "Questo è il colore del Suono."
Agli inizi degli anni 80, si inaugura la prima sede distaccata di Radio Panamericana nel paese, nella città di Chiclayo e questo nuovo impianto inaugurato, segna l'inizio dell'espansione dell'emittente verso la totale copertura di tutto il territorio nazionale.
Nel 1989 incominciò le trasmissioni musicali anche via Satellite in America latina. La radio PANAMERICANA, è  arrivata ad essere attualmente il network con maggiore presenza sul territorio nazionale, raggiungendo 100 città.
L'emittente, sempre attenta alle nuove tecnologie, è arrivata sempre prima tra le radio dell'America Latina ad adottare sempre nuove e più sofisticate apparecchiature. Questa emittente, è stata la prima ha trasmettere utilizzando cd, primi a trasmettere con sistema DAT, Digitale Audio Copra, primi a trasmettere con MD, Mini Disc, e, ora Prima Radio Musicale di quella zona ad avere uno sbocco su Internet.
L'indirizzo e-mail per contattare l'emittente è:
radio@radiopanamericana.com
Sito web:
http://www.radiopanamericana.com

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Radioamatori

Un salto di qualità.   Mi hanno chiesto alla luce di fatti recenti. cosa si
potrebbe fare pe recuperare un'immagine moderna e credibile del radioamatore
Sono ik8mka Antonio e vorrei provare a rispondere: sarebbe necessario
recuperare il volontariato che negli anni scorsi ha assunto il ruolo di
spinta emotiva per chi fa radio a livello amatoriale. Se vogliamo parlare di
radio e mondo dell'handicap, devo fare una considerazione: il disabile con
la radio è chiamato a confrontarsi seriamente con la società, ma come?
Parliamo delle mie esperienze e del rapporto bellissimo che mi ha legato
per anni a tanti amici della radio; i8rek, campione di cw e di umanità,
quando la mia esistenza ha subito una svolta, mi è stato vicino. . Io sono
non vedente e con gravi problemi acustici: per cui la radio non la uso quasi
più, kim; archimede , tante volte mi è venuto a trovare e si parlava di come
comunicare con me, il problema era serio e, prima col Braille la scrittura
in rilievo per chi non vede, poi col Malossi, il sistema digitale per chi
non sente e non vede: si cercava di parlrmi. Archimede una volta mi chiese:
ma non si potrebbe battere il cw sul palmo della mano? In America lo fanno
con buoni risultati: chiaramente Kim ricordava quando stavo bene e cercava
di adeguare la sua sensibilità alla mia nuova condizione. Tutto questo per
dire che se non viene meno lo spirito di aiuto  reciproco, la radio
certamente ritorna a far parlare di sè. Ma cosa in concreto    si potrebbe
fare? Scoprire il senso vero della comunicazione, proprio da aspettii
diversi di questa: partecipando o anni fa ad una manifestazione  avente per
oggetto la radio: la mia voce fu riconosciuta da molti, e la curiusità si
fece attenzione, nell'osservare come chi scriveva sulla mia mano, riuscisse
a comunicare perfettamente con me. Questo per dire anche che le nostre
frequenze debbono necessariamente essere usate; la rete è un apporto utile,
ma il senso del radiantismo sta nella sua dimensione di radio condivisa.
Sarei del parere che si distruggano polemiche sterili, e che finalmente i
radioamatori si rendessero conto che solo nel sociale la radio può ritrovare
una possobole funzione aggregante. Io che da anni sono in contatto con tanti
volontari che operano con e per i disabili; debbo dirvi che il volontari
sono una risorsa per stimolare le istituzioni a creare leggi moderne per  r
erogare e garantire servizi piU efficaci. I radioamatori possono contribuire
seriamente a questo cambio di mentalità, prechè oggi si è  piU attenti a
valorizzare la persona. L'amore che mi ha legato per annoi a tanti amici in
radio, può essere un motivo validissimo per impegnarsi a riscoprirla per
portarla come dono di civiltà alle nuove generazioni. Saluto tutti ik8mka

Antonio Russo.
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Referendum ARI  fase II

 
From: IZ3CNM@IW3EFI.IVEN.ITA.EU
To : NEWARI@ITA
 
Ciao a tutti,
e' giunta voce (confermata) che in questi giorni sono state spedite nuovamente le schede per il referendum dell'elezione del CDN e del Collegio Sindacale ARI.
Le operazioni di voto dovranno essere completate entro il mese di luglio.
La scelta non e' felice dal momento che luglio e' gia' mese di ferie e quindi e' probabile che la flessione dei numero dei votanti sia maggiore degli altri anni dove le operazioni di voto si sono concluse ben prima.
Il movimento RILANCIO-ARI ha cercato tramite i siti internet WWW.RILANCIO-ARI.IT e WWW.NUOVA_ARI.3000.IT, ma anche tramite il packet e con la partecipazione diretta alle fiere e ai convegni, di portare l'attenzione dei soci sulla necessita' di un rinnovamento della funzionalita' dell'ARI.
Non tutti hanno gradito internet considerato non radioamatariale ma e' evidente che, non disponendo di spazi adeguati su RadioRivista, non ci e' stata data altra scelta.
Comprederete anche che per un movimento spontaneo e che si e' autofinanziato TOTALMENTE di tasca propria, lo sforzo e' stato notevole.
Ci auguriamo che tutti siano consapevoli che il nostro Movimento e' l'unico ad aver presentato un PROGRAMMA e una LISTA di candidati e che siamo anche gli unici a puntare su una diminuzione della quota associativa a parita' di servizi resi.
Vorrei anche ricordare che siamo stati oggetto di persecuzioni a tutti i livelli, purtroppo anche legali e che abbiamo tenuto duro.
Io non posso votare ma sono certo che ognuno di voi ha tutti gli elementi per poter sostenere quei candidati che hanno dimostrato sulla loro pelle di voler lavorare malgrado tutto, affinche' l'ARI torni ad essere l'Associazione rappresentativa dei Radioamatori.
Grazie a tutti a nome del Gruppo
73 de iz3cnm Sergio
Comitato Promotore Lista RILANCIO-ARI
VOTA TUTTO IL GRUPPO!
www.rilancio-ari.it
www.nuova_ari.3000.it
e-mail iz3cnm@tin.it
""" The True Method of Knowledge is experiment """
- William Blake, 1788 -
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INTERVENTO DELL'ARPA, (ASSOCIAZIONE RADIO DIFFUSIONE PER L'ARGENTINA), PER UNA NUOVA NORMATIVA SULLA RADIODIFFUSIONE NEL PAESE
LATINO-AMERICANO
 
Per l'Arpa, nuove regole di gioco sono necessarie affinché i locali investano: "Richiediamo nuovamente alle autorità di controllo e ai signori legislatori, non solo misure strumentali e congiunturali, ma anche l'adozione di regole di gioco più efficaci, che rendano possibile l'esistenza di imprese di radiodiffusione privata" nell'Argentina.
Così ha esposto la sua visione ai senatori, l'Associazione della Radiodiffusione Privata Argentina, Arpa, contro l'iniziativa parlamentare di appoggiare e proteggere la cosa nazionale, che non sarebbe in sintonia con la politica della radiodiffusione nel paese.
Per l'associazione: "l'elaborazione del disegno di legge deve riflettere la realtà inedita in cui siamo immersi" ed in questo senso possiamo considerare che con l'arrivo della radiodiffusione sonora digitale, le aspettative di investimento, saranno solo possibili se si darà spazio agli interessati.
Carlos Rago, in rappresentanza dell'Arpa, ha sostenuto che: "l'attuale amministrazione della radiofonia in Argentina, determina scarsa attrazione per gli investimenti, siano locali o stranieri, dato che l'usurpazione  assoluta e costante delle frequenze da parte di stazioni radio illegali, rende impossibile qualunque programma serio nella materia."
In quanto alla partecipazione del capitale straniero nella proprietà delle licenze, l'associazione crede che debba questa essere "dibattuta in una futura legge sulla radiodiffusione". Perché come a confidato Rago, "è importante come emerge anche dalla legge 23.696 della Riforma dello Stato, e successive norme in relazione alla radiodiffusione, che si deve procedere ad aggiornare la legislazione in materia, per permettere che siano persone oneste gli azionisti e  titolari delle licenze di radiodiffusione".
Anche arpa a chiesto che si debbano rispettare gli accordi internazionali di protezione reciproca di investimenti che dovrebbero fare da cornice di sicurezza giuridica per investitori stranieri nella radiodiffusione in Argentina, e assicurare che in questo contesto "operatori stranieri dovrebbero entrare come azionisti dei mezzi di radiodiffusione con investimenti destinati a risanare passivi finanziari ed a realizzare nuovi equipaggiamenti tecnologici".
http://www.rt-a.com/71/05-71.htm#3
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DALLA CALIFORNIA INTERNET SENZA FILO
 
articolo tratto dal corriere della sera
Dalla California Internet senza fili
Come un fuoco nella prateria: non ancora in
Europa, ma certo negli Stati Uniti e nel Canada,
le reti spontanee senza fili chiamate "Wi Fi"
(che vuol dire "wireless fidelity") sono il
fenomeno del momento, che nessuno sembra in
grado di arrestare. E anche la grande stampa se
ne sta accorgendo. Entri nel campus della Boston
University, accendi il portatile e scopri con
piacevole meraviglia che l'università ti offre
un "segnale internet", che è un po' l'analogo
del tono di linea che si sente al telefono,
alzando la cornetta. Con quello puoi spedire e
ricevere la posta elettronica e navigare in rete
dall'atrio, dai viali, dalla cafeteria.
L'accesso provvisorio decade non appena esci
dall'università. Lo stesso, anche se a
pagamento, avviene in molti alberghi, aeroporti
e luoghi pubblici frequentati dai lavoratori
mobili, che tutti vanno adottando il nuovo
standard di connessione "wireless", tecnicamente
chiamato "802.11". Lavora ad alte frequenze, non
richiede particolari autorizzazioni e copre aree
locali ristrette, servite da un'antenna di cella
che è un po' l'analogo di quelle delle telefonia
cellulare; ogni antenna a sua volta è collegata
a internet attraverso la rete fissa, ma già
esistono soluzioni senza fili che permettono di
unire antenne vicine, dilatando l'area di
copertura. A offrire tali servizi sono in alcuni
casi delle piccole aziende di telecomunicazioni,
ma nella grande maggioranza delle organizzazioni
di base no profit. Sono del resto bassi i costi
sia per la realizzazione delle antenne che per
l'acquisto delle schede "Wi Fi" nei personal
computer; dell'ordine delle decine o centinaia
di dollari, ed ecco dunque che rinasce ancora
una volta, ma sotto diverse fattispecie
tecniche, il sogno tipicamente californiano
delle tecnologie al servizio del popolo, come
fatto di democrazia.
fc@totem.to
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Subject: TALKING ACROSS SEAS


La rete telegrafica e' cresciuta velocemente per collegare i paesi e le
citta' principali in Inghilterra, ma c'e'voluto citta' principali in Inghilterra, ma c'e'voluto molto piu' tempo per
collegare telegraficamente i paesi sperduti nelle campagne e nei villaggi.
Reti simili si stavano sviluppando rapidamente in
tutta l'Europa e particolarmente negli Stati Uniti. Per i collegamenti a
lunga distanza non vi erano problemi, se i
colegamenti telegrafici avvenivano sulla terra ferma o attraverso confini
terrestri. Ma la Gran Bretagna in quanto isola rischiava di rimanere
tagliata fuori dalla  rivoluzione delle telecomunicazioni.
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L a vecchia linea telegrafica usava un unico conduttore elettrico e come
ritorno comune veniva usata la presa di terra ed  anche nei primi cavi
sottomarini si usera' lo stesso circuito elettrico. La difficolta' di usare
cavi sottomarini era all'epoca quello di isolare elettricamente
il conduttore dall'acqua marina in quanto questa avrebbe potuto facilmente
cortocircuitare a terra la corrente telegrafica che scorreva sul filo se non
fosse stato ben isolato.
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La scelta per ottenere questo isolamento elettrico cadde
su di un materiale prodotto dalla natura nel sud est asiatico denominato dal
termine Malese GUTTA PERCA
o albero della gomma detto anche albero delle saponacee. Per costruire cavi
sottomarini furono organizzate vere e proprie spedizioni nelle foreste
tropicali del sud est Asiatico, questo avveniva a meta' 800. Lo sfruttamento
su larga scala nelle piantagioni dell'albero della gomma avverra' solo agli
inizi del 900
quando occorreranno grandi quantita' di questo materiale per costruire
pneumatici per gli autoveicoli.
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Nel 1842 anche Samuele Morse si era immedesimato nel problema
dell'isolamento elettrico dei cavi telegrafici sottomarini, dicendo che :
Allo stato attuale la possibilita'
di isolare elettricamente il conduttore elettrico del cavo sottomarino non
e' possibile se non verranno trovati materiali adatti allo scopo. Diceva
inoltre che il cavo sottomarino avrebbe dovuto avere una buona elasticita'
ed una buona resistenza alla trazione con i materiali conosciuti all'epoca
non si poteva ottenere tutto questo.
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Il primo tentativo di stendere un cavo sottomarino attraverso il Canale
della Manica fu molto critico a causa della scarza attrezzatura impiegata,
incapacita' del natante a contenere il rullo di cavo della lunghezza di
svariate migliaia di metri e del peso di alcune tonnellate.
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Per eseguire questi lavori di posa cavi sottomarini non bastano le parole ma
occorre lavorare su campo e vedere giorno per giorno ora per ora le
difficolta che si presentano sia sopra che sotto la superficie del mare.
Fu proposto di collegare l'Inghillterra e la Francia con un cavo telegrafico
sottomarino, da Dover a Calais.Questa era un'impresa con delle incognite e
vi furono degli interrogativi, se era il caso di iniziare quest' opera.
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Se il cavo sottomarino fosse stato ben isolato da permettergli una buona
impermeabilizzazione all'acqua e se lo stesso cavo poteva essere ben calato
in mare si sarebbe dovuto fare attenzione alle correnti marine e posare il
cavo lontano da attracchi delle navi onde evitareche lo stesso cavo fosse
dragato dalle ancore dei vascelli, se fossero stati usati tutti questi
accorgimenti  difficolta' pratiche non ve ne sarebbero state. Fu deciso di
iniziare a posare il cavo sottomarino da est verso ovest e cioe' da Calais a
Dover. I danni subiti dal cavo sottomarino dopo la prima posa crearono quasi
un'impedimento a che fosse eseguita l'opera su vasta scala.
THE ELECTRIC TELEGRAPH  PETER   PROGRESS
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Quello di voler collegare telegraficamente la Francia con
l'Inghilterra era visto con molto scetticismo ma fortunatamente il progetto
di collegare Calais con Dover
fu ben eseguito, ora l'Inghilterra si sentiva piu' vicina al continente
Europeo.John Brett e suo fratello Jacob non si scoraggiarono ed essi
provvidero a zittire gli oppositori del progetto, spiegando che questo
collegamento telegrafico avrebbe portato benefici ad entrambe le nazioni. Il
cavo era n unico fil di rame isolato
dall'acqua di mare con uno strato di gutta perca ( gomma ) ed aveva un
diametro di 6 mm. Si usava un solo filo conduttore in quanto come ritorno
comune veniva usata la presa di terra .Si supponeva che una volta posato il
cavo sul fondo del mare questi fosse ben protetto ma ci si accorse che il
cavo avrebbe avuto bisogno di una guaina di protezione.

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 La linea in cavo fu stesa sul fondo con pesi di zavorra distanziati fra
loro. La sera del 28 Agosto 1850 il cavo fu immerso in mare a Cape Grinez ed
una macchina stampante automatica fu connessa alla linea, ma il primo
messaggio ricevette lettere senza alcun significato.
La cosa fu nota quando si fece riemergere il cavo, lo
stesso non fu bene impermeabilizzato ed era pieno d'acqua marina. In queste
condizioni il messaggio poteva anche essere trasmesso dal telegrafista
avendo l'accortezza di trasmettere piu' lentamente e quello di usare uno
strumento ad ago che evidenziasse la corrente di linea telegrafica, la
ricezione risultava impossibile in quanto l'unico filo di rame che era sul
cavo sottomarino a contatto con l'acqua di mare aveva grosse perdite.
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Il successo dell'avventura fu fugace in quanto un giorno tutte le
comunicazioni si interruppero, il guasto derivava
da un pescatore Francese che con la sua rete a strascico si era portato via
un pezzo di cavo sottomarino
lo stesso pescatore esibira' orgogliosamente questo spezzone di cavo al
mercato del pesce di Boulogne
spacciandolo come un'alga rara con anima dorata.
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In questo anno Brett finanziera' la costruzione di un secondo cavo
sottomarino con grandi miglioramenti rispetto al primo.Il secondo cavo avra'
quattro fili di rame
ognuno ricoperto da gutta perca ( gomma ) attorcigliati fra loro ed il tutto
inglobato in canapa incatramata il rivestimento sara fatto da corde
incatramate con dei fili di acciaio di rinforzo. Nel Novembre 1851 il cavo
sottomarino steso sul fondo del canale della Manica fra Calais e Dover
diverra un pubblico servizio per tutte le nazioni Europee.
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SPANNING THE ATLANTIC OCEAN
Una volta stabilito che il cavo sottomarino poteva essere utile per
collegare telegaficamente attraverso il mare  piu' paesi separati da uno
stretto di mare. La lingua, i vincolli storici hanno fatto si che fra gli
Stati Uniti e la Gran Bretagna si divenisse ad un'accordo per stendere
un cavo sottomarino attraverso l'Atlantico per collegare telegraficamente le
due Nazioni. Ma qui' si evidenzio' una grande differenza, un conto erano le
24 miglia che separavano l'Inghilterra dalla Francia attraverso lo stretto
della Manica. Per collegare gli Stati Uniti con la la Gran Bretagna nella
parte piu' vicina fra le due Nazioni sarebbero occorsi non meno di 1600
miglia di cavo sottomarino steso sul fondo dell'Oceano Atlantico.
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Il primo tentativo fu fatto nel 1857 su disposizione della appena costituita
ATLANTIC TELEGRAPH COMPANY
il cavo consisteva in 7 fili di rame ( trefoli ) attorcigliati fra
loro atti a formare un singolo nucleo di rame avvolto da tre strati di gutta
perca ( gomma ) le guaine di protezione formate dai tre strati di gutta
perca erano fatte in modo tale che se si sarebbe rovinato lo strato esterno
gli altri due strati esistenti avrebbero ugualmente assicurato
l'isolamento del cavo di rame dall'acqua marina.

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Nessuno sembrava aver considerato il peso finale del cavo sottomarino
impiegato per attraversare l'Oceano Atlantico, fu calcolato che il peso
complessivo sarebbe stato di 2500 tonnellate ,Questo peso fu diviso fra due
navi da guerra ( velieri ) il NIAGARA e l' AGAMENNON
rispettivamente messe a disposizione dal Governo Americano ed Inglese.
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I vascelli salparono insieme dall'Irlanda per raggiungere
il centro dell'Atlantico per connettere assieme i due terminali del cavo
sottomarino e proseguire in direzioni
opposte per poter stendere ognuno la propria parte di cavo sul fondo
dell'Oceano.Un vascello era diretto a Newfoundland in nord America ed era il
Niagara l'altro
l'Agamennon era diretto da dove era venuto da Valentia
Harbour in Irlanda. Purtroppo durante la navigazione all'Agamennon successe
un problema che fara'rinviare
di un anno la posa di questo cavo sottomarino eravamo nel mese di Agosto del
1857. L'Agamennon dopo aver percorso a vele spiegate ( forse fu questa la
ragione La eccessiva velocita' del vascello ) 335 miglia l'enorme
rullo su cui era avvolto il cavo sottomarino che si stava srotolando per
lasciare in mare il cavo, inizio a rotolare troppo velocemente e la persona
addetta al freno cerco'
di rallentare la rotazione del rullo ci riusci' ma il cavo ando' in trazione
fino a spezzarsi il terminale spezzato fini' sul fondo del mare e non fu
piu' possibile recuperarlo,l'Agamennon rientrera' in inghilterra rimandando
ad altra data la stesura del cavo sottomarino.
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Il secondo tentativo di stendere un cavo sottomarino attraverso l'Oceano
Atlantico sara' compiuto con successo nel Giugno 1858. La scelta fu la
stessa le due navi a vela si incontrarono in mezzo all'Oceano e dovettero
aspettare che cessasse la tempesta in cui erano incappate per poter unire i
due terminali del cavo sottomarino e ripartire cosi' in direzioni opposte.
Il 16 Agosto 1858 le due navi raggiunsero gli opposti estremi la Niagara
arrivo' a Newfoundland e l'Agamennon a Valentia in Irlanda la lunghezza del
cavo sottomarino che era pressappoco pari alla distanza delle due localita
sulle opposte sponde dell'Atlantico era di km 3782. La Regina Vittoria
mandera' dall'Inghlterra un telegramma di congratulazioni per il felice
esito dell'impresa al Presidente degli Stati Uniti Buchanan. Questo
telegramma impiego' appena 16 ore per essere recapitato da una parte
all'altra dell'Oceano.
Traduzione dall'Inglese da internet pagina del Telegraph
office a cura di IK8JZK Ruggero Napoli.
Ciao Giovanni grazie per la pubblicazione
sul Rapporto Radio Ciao 73 a tutti da IK8JZK  Ruggero Napoli
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Pausa estiva
Solo pochissime righe per ringraziere prima di tutto tutti voi che ci seguite in questra nostra iniziativa dandoci fiducia e soddisfazioni, altresì collaborando attivamante alla realizzazione  del Rapporto Radio. Bene, approfittiamo di questa parentesi per informare che per tutto il mese di Agosto non riceverete il notiziario, il prossimo numero, cioè il n. 11 sarà l'ultimo prima della pausa estiva, riprenderemo le spedizioni verso il 15 di Settembre. La redazione del Rapporto Radio augura a tutti una felice estate, inviateci pure materiale da pubblicare saremo felici di farlo sul prossimo numero.
 
Antonio Di Maio, Gianni Urso
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