Aggiornato
al 27/08/02 21.55
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28
agosto 2002
"
'A NUTTATA"
A proposito delle radio che ripetono i programmi di altre emittenti
maggiormente organizzate è bene ricordare che la pratica ha salvato (e
salva) molte emittenti dalla chiusura di fronte ad un mercato che
continua ad essere drogato nel senso che il meccanismo di incetta e
distribuzione della pubblicità è a tutto favore di una stretta cerchia
di privilegiati con totale esclusione di altri lasciati in balìa di
scarse risorse date dalla piccolissima pubblicità.
Gestire una emittente, è arcinoto, abbisogna insieme agli automatismi
che hanno risolto non pochi problemi, di una disponibilità finanziaria
cui alle emittenti locali fino ad oggi è stata negata, le quali, ancora
una volta per lasciare passare " 'a nuttata" hanno fatto
appello alla loro inventiva ricorrendo all'espediente della ripetizione:
pur da ligure, ripetendosi "addà passà 'a nuttata" Sandro
Pertini fece anche il muratore a Nizza .
Compito di una associazione comunque è quello di ricordare agli
inventori della libera emittenza, anzitutto alle radio ma anche alle
televisioni (le reti nazionali hanno potuto affermarsi nella più totale
illegalità molto, molto tempo dopo) che il loro futuro è legato al
territorio e in quanto mezzi di pubblica utilità dovranno ritornare a
svolgere l'insostituibile compito di servire i cittadini della loro zona
non appena la categoria sarà riuscita a mettere le cose in chiaro con i
suoi nemici.
Giustamente, Roberto De Marinis, in un suo scritto, ribadendo la
legalità della ripetizione, prospetta problemi ben più gravi quando
rileva:
Ciò che è ILLEGALE invece è che ci
siano imprenditori di assalto che fanno collezione di concessioni locali
per simulare reti nazionali;
E' iLLEGALE poi che ci siano strutture
religiose che mediante un subdolo lavorio si fanno finanziare dallo
Stato, cioè con i soldi di tutti, mettendo in piedi agenzie di stampa o
quant'altro che rifinanziano le proprie
ripetitrici.
Queste "Comunitarie" conclude De Marinis cosa hanno di
comunitario?
22 agosto 2002
"RIPETITORISTI"
Una
volta tanto il titolo non viene dalla redazione di Roma del Conna ma è
tratto da un interessante articolo di Danilo Maddalon.
In
questo mese di agosto lo spazio alla riflessione è certamente più
abbondante che in altre parti dell'anno e giustamente Danilo si è
domandato se la scelta di "ripetere" invece di dar luogo a
trasmissioni originali non leda il prestigio e l'esistenza stessa delle
"locali".
La
sua è certamente una domanda retorica perché è perfettamente a
conoscenza delle difficoltà di ogni genere che affliggono tanti
imprenditori - ma anzitutto appassionati - arrivati dopo 27 anni
di traversie e di ignobili giochetti di politici, ministeriali e
ruffiani di ogni genere a puntare soprattutto a conservare "il
mezzo" in attesa di tempi migliori.
Per
leggere l'articolo cliccare qui
18
agosto 2002
QUALE SISTEMA?
Il
Conna ha risposto immediatamente al ministro Gasparri il quale ha
annunciato oggi che presenterà al prossimo Consiglio dei ministri un
"Piano di sistema".
Il comunicato che segue è stato inviato a tutte le agenzie nonostante la
giornata festiva, nonché alla segreteria dello stesso ministro.
Il
ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri si appresta a presentare in
Consiglio dei ministri un “Piano di sistema” che non si è ben capito
cosa esso sia se non un ennesimo tentativo di concedere più potere a chi
troppo già ne ha.
Questo,
in dispregio alle leggi vigenti, in particolare la 223/90 del 6 agosto
1990 e la 249 del 31 luglio 1997 che prevedono la preventiva convocazione
delle associazioni nazionali di categoria.
In particolare, la '249,
impone in più punti all'Autorità garante - e di riflesso al ministro
Gasparri - la consultazione di dette associazioni, praticamente per tutte
le questioni da affrontare tanto è stretto il concatenamento di queste
ultime fra di loro (editoria, assetti societari, frequenze, emittenti
locali, reti ecc..
Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne
(Ansa, Agenzia Italia,
Adnkronos, Asca, Dire)
11agosto 2002
IL SASSO NELLO STAGNO
Questa sera si riunirà il direttivo del
Conna per meglio definire l'atteggiamento dell'associazione nei confronti
dell'operato del ministro Gasparri e del garante dell'editoria Cheli che a
nostro giudizio ha determinato gravi distorsioni di mercato meritevoli di
essere denunciate.
Nel frattempo continuano ad arrivare comunicazioni via telefono, fax e
e-mail sulla questione di Orfeo Tv.
La lettera che segue, pone una domanda ricorrente e la pubblichiamo come
campione.
Spett.Le Conna,
Vorrei da voi un giudizio sul fenomeno delle
tv di "quartiere" che sta dilagando in Italia.
Dopo TELESTREET di Bologna www.telestreet.it,
pare che in ogni città spuntino nuove micro
emittenti.
Siete al corrente di quello che il Ministero delle comunicazioni intende fare con queste emittenti
senza concessione ed autorizzazione?
Saranno disattivate in massa oppure si sta cercando di
regolarizzare la loro posizione?
Quale è la posizione del Ministero?
Cosa rischia, amministrativamente e penalmente chi attiva una
microtv che copre pochi Km senza arrecare disturbi ad altre tv?
Grazie e Buone Vacanze. Cordialmente
samantho@ciaoweb.it
Caro amico, la risposta migliore al quesito l'ha data direttamente Orfeotv
quando ha reso noto di essere fuorilegge ma all'interno della legge delle
leggi che è la Costituzione.
Ambrogio Vitali che ne è responsabile diretto dietro il quale sono pronti
a dar battaglia fior di intellettuali, ha anche aggiunto che un minimo di
eventuali fastidi è necessario assumerli.
Se qualcuno pensa di equiparare un tx di neppure mezzo watt ad un apparato
professionale di cinque chilowatt o anche solo di cinquanta watt facendo
ricadere il "reato" all'interno dell'articolo 30 della legge
Mammì (223/90) o dell'articolo 195 del codice postale si sbaglia.
Stimiamo che se la cosa dovesse essere portata alle estreme conseguenze,
nessun giudice sano di mente e libero da condizionamenti arriverebbe mai a
condannare un cittadino che si è valso di un apparecchio giocattolo (che
per giunta non arrecava fastidio a nessuno), tentando di
"appropriarsi" forse di un milionesimo (o molto di più?) di
quel potere informativo concentrato nelle mani di un altro privato
cittadino che si chiama Silvio Berlusconi.
Auguri, la segreteria del Conna.
06
agosto 2002
RIFLESSIONI
Quante volte si è levata la voce del Conna all'interno delle
commissioni ministeriali che avvertiva fra i tanti sorrisi di sufficienza
dei presenti: "voi volete cancellare le emittenti locali che sono
state le prime a popolare l'etere perché concepite il far radio o
televisione solo come un mezzo di speculazione economica e di acquisizione
di potere. Dimenticate però i diritti costituzionali e la passione che
anima i titolari di emittenti che vi impediranno di far tacere a lungo
tante voci libere. Inoltre, il vostro fallimento verrà
dall'insopprimibile esigenza dei cittadini di sapere cosa accade nel
raggio di trenta chilometri dal luogo in cui abitano.
La
questione delle locali vi scoppierà in mano, rinascerà magari sotto
altre forme e non saprete come arginarla".
Sembrava fantasia e velleitarismo invece ora, Orfeotv, spiazza in un modo
improvviso e imprevisto i piani di politici e faccendieri stretti stretti
intorno alle loro associazioni collaborazioniste.
Nota
di servizio _ Sappiamo che i mesi estivi sono particolarmente difficili
per radio e televisioni locali perché è in questo periodo che lo
scoraggiamento e i dubbi si fanno maggiormente sentire. Sappiano tutti gli
amici e i titolari di emittente che il direttivo del Conna per l'intero
mese di agosto sarà regolarmente in sede al suo posto di lavoro.
04
agosto 2002
IN
PRIMA
LINEA
Abbiamo dato notizia l'undici luglio (leggere) della nascita a Bologna di
Orfeotv, una prima linea di stazioni TV che prendono il posto delle piccole
locali che a confronto sono improvvisamente diventate mega-stazioni.
Qualcuno ha già pensato in sede politica e ministeriale come affrontare
il problema, tuttavia ogni intervento traumatico fino a questo momento è
stato escluso. La cosa è allo studio...
Nel frattempo la neonata Orfeotv si sta consolidando e ha già tre
compagne di cui non riveliamo al momento né il nome e neppure la
provincia dalla quale trasmettono.
Lo vogliamo proprio vedere il ministro Gaspare far intervenire la polizia
e i carabinieri con i blindati come tante altre volte è avvenuto per
inadempienze Siae o per futili ragioni che hanno fatto guardare onesti
titolari di radio e televisioni come dei poco di buono dagli abitanti del
quartiere dove operava l'emittente.
La stampa questa volta non resterebbe in silenzio (basta guardare sul sito
www.telestreet.it una piccola parte della
raccolta di giornali); e poi, argomenti più che validi: il
trasmettitore di 0,07 watt, non certo equiparabile ad un apparato
broadcasting, semmai agli walkie talkie di libera costruzione e vendita;
la zona d'ombra su frequenze di emittenti su cui queste stazioni possono
operare senza dar fastidio a nessuno e soprattutto la libertà di
esprimersi sancita dall'articolo 21 della Costituzione così bellamente e
volgarmente calpestato da tutti i governi che si sono succeduti. Chi avrà
il coraggio di sostenere di fronte al caso di un capo di governo che in un
colpo solo si è appropriato i di tutti i mezzi di informazione che tutte
le Orfeotv che nasceranno nel frattempo sono fuori legge?
Maurizio Gasparri? No, la
scaltrezza non gli manca.
01
agosto 2002
ALLARMISMI
INTERESSATI
Il questi giorni corrono voci allarmistiche in merito a
comunicazioni che potrebbero arrivare a determinate radio a differenza di
altre. Ancora una volta ripetiamo che per concludere buoni affari con
l'ignobile pratica del compra-vendita qualcuno ha interesse a seminare
panico.
A questo proposito abbiamo ricevuto ieri 31 luglio una lettera dal
ministro Gasparri consegnata da personale a bordo di un'auto con targa
Servizio di Stato (quanta fretta, bastava una semplice lettera
raccomandata...) nella quale, dopo averci ricordato che la legge
66/2001 è suo dovere di applicarla, conclude scrivendo che: "l'emanazione
dei relativi titoli abilitativi interverrà a conclusione dell'istruttoria
avviata dalla Direzione generale del Ministero competente in
materia".
Abbiamo immediatamente risposto con una lettera
raccomandata postale dove l'elemento centrale è il seguente.
........"Rilasci pure attestati senza fondamento (la legge
66/2001 doveva semmai far riferimento a “Nuove concessioni”,
altrimenti i “requisiti” richiesti non potevano che essere intesi
identici a quelli previsti dalla legge 422/93), sarà compito – in
ultima analisi - della Corte di giustizia delle Comunità europee a
ristabilire ordine (e indennizzi per danni) in materia".
Nonostante
disponga di cattivi consiglieri, abbiamo pochi dubbi che il ministro non
intenda infine ragionare con la propria testa.
Se questa nostra speranza dovesse comunque andare disattesa, sappia
l'onorevole ministro che la categoria delle emittenti locali è
decisa a difendersi fino a quando non avrà ottenuto giustizia.
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